Ben più di una testimonianza, un messaggio che dà motivazione

Abbiamo appena terminato il XV Corso per Volontari in Cure Palliative in hospice e al domicilio al Policlinico di Milano, siamo ancora tutti insieme per i saluti a la foto di rito, ma qualcuno tra i Volontari esperti sembra distrarsi. Il telefono in mano, l’attenzione rivolta al proprio device.

La chat di WhatsApp dei Volontari di Presenza Amica operativi nell’Hospice di Garbagnate Milanese c/o ASST Rhodense diventa tutto d’un tratto affollatissima. Una Volontaria ha appena postato un ringraziamento ricevuto, l’ultimo di tanti, accorato e bellissimo.

Eccolo nella sua interezza:

Siamo Ilaria e Walter, rispettivamente figlia e genero della signora N. P. che è stata una paziente del reparto Hospice di Asst Rhodense di Garbagnate Milanese fino a qualche giorno fa.
In questo ultimo capitolo della sua vita abbiamo conosciuto un’umanità straordinaria: donne e uomini che hanno saputo accompagnare il suo corpo malato con grande competenza e professionalità e che hanno saputo alleviare la sua angoscia ed il suo dolore con particolare vicinanza ed affetto.

Quello che serve quando si è ammalati è essere capiti, ascoltati, aiutati, liberati da una sofferenza che ti logora ed è anche avere la consapevolezza di quello che si è e di quali sono le priorità della vita. Nel reparto Hospice di Asst Rhodense dove era ricoverata c’è un’umanità talmente alta e sublime che ti permette di raggiungere la ricchezza più grande: la pace interiore.

In questa “CASA” che è la giusta definizione da dare a questo reparto, si compie un cammino che riporta all’ESSENZIALE e tutti coloro che vi operano, ciascuno con le proprie competenze e con il proprio cuore, TI RIDANNO LA VITA CHE TI STA PER MANCARE. La comprensione dei bisogni dell’altro è la capacità ESSENZIALE dello stare al mondo, perché si può stare molto male dentro un corpo malato, ma si deve stare molto peggio dentro un corpo disumano.

Definire le cure che riceveva “palliative” è assolutamente riduttivo: dentro questo luogo anche il dolore più atroce può essere cancellato perché qui si lavora dando valore immenso a chi ha bisogno di cure ed alla vita umana.
Ed è strano, ma lo si può dire, anche dentro un corpo malato, in un letto di ospedale, puoi dire che sei felice!

Per i  giorni da ammalata che ha trascorso in questa nuova casa siamo profondamente ed eternamente grati a queste donne e questi uomini che si sono fatti suoi compagni di viaggio: dalla dottoressa Elena Franceschini al personale infermieristico con Luisa, Valeria, Gabriele, Cinzia, Mimma, Cristina e poi al personale dedicato alla cura/igiene della persona con Fabrizio, Romina, Francesco, Patrizia, Nadia, Giusy, sino al personale dedicato a pulizia stanze nella persona di Serena e tutti quanti coloro che prestano servizio al reparto Hospice che non abbiamo menzionato perché al momento non ne ricordiamo i nomi; infine degni di menzione anche i Volontari di “Presenza Amica” (Anna, Ezio, e di tutti coloro di cui non ricordiamo i nomi) per il servizio svolto.

Chi ha la responsabilità delle scelte politiche ed il potere di operare cambiamenti per il bene comune ed a servizio di un’umanità sofferente, deve concentrarsi sulla comprensione dei bisogni dell’altro: solo così si può garantire la tutela della dignità dell’individuo e della vita umana.

Per noi familiari è molto importante esprimere il nostro ringraziamento.

Cordialmente

Ilaria Nicoletta Marzano
Walter Meola

Leggi altri articoli